Qualcuno era Zemaniano

Qualcuno era Zemaniano perché vedeva il miglior attacco come una promessa, le sovrapposizioni come una poesia, il 433 come il “Paradiso Terrestre”.
Qualcuno era Zemaniano perché Zeman era una brava persona.
Qualcuno era Zemaniano perché troppi non erano una brave persone.
Qualcuno era Zemaniano perché si sentiva solo.
Qualcuno era Zemaniano perché aveva avuto un’educazione troppo difensivista.
Qualcuno era Zemaniano non sopportava gli ottusi antiZemaniani.
Qualcuno era Zemaniano anche se c’erano certi ottusi Zemaniani.
Qualcuno era Zemaniano perchè godeva all’idea dei calciatori costretti a fare i gradoni.
Qualcuno era Zemaniano perché aveva capito che la Roma quest’anno andava piano… ma lontano.
Qualcuno era Zemaniano perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era Zemaniano perché la squadra come la fa giocare lui non la fa giocare nessuno.
Qualcuno era Zemaniano perché godeva davanti alla colonna dei goal fatti.
Qualcuno era Zemaniano perché non guardava la colonna dei goal subiti.
Qualcuno era Zemaniano perchè con Zeman la condizione fisica è frutto solo dell’allenamento.
Qualcuno era Zemaniano perché lo scudetto oggi no, domani forse… ma dopodomani sicuramente…
Qualcuno era Zemaniano perché guardava sempre Goal di Notte.
Qualcuno era Zemaniano per moda
Qualcuno era Zemaniano perché voleva attaccare dovunque.
Qualcuno era Zemaniano perché non gliene fregava un cazzo di essere attaccato.
Qualcuno era Zemaniano perché non conosceva Cesar Gomez, Servidei, Tachsidis e Goicochea.
Qualcuno era Zemaniano perché aveva scambiato il 433 per il “Vangelo secondo Zeman”.
Qualcuno era Zemaniano perché era più Zemaniano degli altri.
Qualcuno era Zemaniano perché c’era il grande Zdeneck Zeman.
Qualcuno era Zemaniano nonostante ci fosse il grande Zdeneck Zeman.
Qualcuno era Zemaniano perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era Zemaniano perché la Federcalcio peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era Zemaniano perché non ne poteva più di decenni di personaggi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era Zemaniano perché il gol di Turone, il rigore su Gautieri, decine di gol fantasma, il fallo laterale di Aldair, la creatina eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era Zemaniano perché chi era contro era Zemaniano.
Qualcuno era Zemaniano perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare campionato di calcio Italiano.
Qualcuno credeva di essere Zemaniano e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era Zemaniano perché sognava un calcio diverso da quello che era costretto a seguire
Qualcuno era Zemaniano perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la Roma.
Qualcuno era Zemaniano perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che almeo in un contesto come il calcio voleva spiccare il volo per cambiare veramente le cose.

E ora?

Ora non ci resta che sperare che il nostro sogno venga raccolto e portato avanti con orgoglio e dedizione perché come si dice spesso “le persone passano ma la Roma resta”. Senza però dimenticare il sogno di quel volo che la scorsa estate ci ha catturato. Sempre portando nel cuore il tuo sguardo che troppos spesso significava più di tante parole.

Grazie comunque per averci provato Boemo di Ghiaccio, e “Buona fortuna”

P.S.
Liberamente rivisto da un monologo di Giorgio Gaber

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5 risposte a Qualcuno era Zemaniano

  1. Pingback: Qualcuno era Zemaniano « metzombie

  2. simcek ha detto:

    Grazie. Forza Zeman, e sempre forza Roma.

  3. Chiara ha detto:

    e anche io resto zemaniana…grazie Kamma. In questo momento sono troppo schifata per pensare a cosa sarà ora della Roma…

  4. Roberto ha detto:

    Adesso non ci sono più scuse, l’agnello è stato sacrificato…

  5. bravapress ha detto:

    trasposizione geniale… e resto zemaniano

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